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USA 2005

Data 9 Agosto 2005 – 25 Agosto 2005

Destinazione: San Francisco – Las Vegas – Grand Canyon – Sequoia NP – Santa Monica – San Diego

La preparazione di questa vacanza è stata piuttosto affrettata eperchè la data di partenza e la destinazione sono state decise solo a metà luglio. Tuttavia i miei propositi di tornare negli stati uniti fossero tali già da qualche mese. Come detto ho deciso la destinazione solo verso la metà del mese di Luglio. Infatti mi sono trovato a parlare con un mio caro amico riguardo una possibile vacanza negli States e lui mi ha detto che sarebbe andato là per lavoro l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto e che aveva deciso di passare le due settiamne successive in ferie là. In realtà la nostra prima meta era stato il Messico, con Playa del Carmen in pole position. Purtroppo gli eventi atmosferici del mese di Luglio hanno portato ad n brusco cambiamento di meta per cui abbiamo dovuto cambiare itinerario. Fortunatamente due amiche avevano già deciso di fare un tour in California e così abbiamo approfittato per aggregarci a loro. In questo modo mi sono tolto da alcuni impicci organizzativi in quanto le due ragazze avevano già studiato le cartine ed avevano le idee abbastanza chiare.

Fatto questo piccolo prologo possiamo partire

9 Agosto

Viaggiando da solo ho avuto vita facile e sono riuscito a spuntare una tariffa molto buona anche se sono dovuto scendere a qualche compromesso. Infatti sono partito un martedì per tornare un giovedì, con arrivo il venerdì in Italia. Tutto sommato sono stato abbastanza fortunato, e soprattutto ho avuto un valido aiuto dal mio contatto all’agenzia di viaggi. La partenza era prevista per il 9 agosto da Bologna. Il mio volo prevedeva due tappe intermedie, una a Bruxelles e una a Chicago. Nessun particolare intoppo nel viaggio. La solita perquisizione a Bruxelles dove mi hanno anche chiesto di accendere macchina fotografica e telecamera per verificare che fossero veramente degli aparecchi elettronici e non delle bombe!!! La prima sorpresa l’ho avuta a chicago, dove mi si è presentata una circostanza particolare. Infatti al momento dell’imbarco le hostess di terra hanno annunciato che erano alla ricerca di tre persone che avessero preso ilvolo del pomeriggio alle 16.00 in quanto c’erano tre persone di troppo in coda. Faccio notare che erano le 10 di mattina. Naturalmente per il disturbo la compagnia aerea avrebbe offerto 350 dollari. Sarebbe stata una buona occasione per guadagnare 350 dollari in amniera molto semplice. Purtroppo non mi sono sentito di falro anche perchè questo voleva dire arrivare a San Francisco per le 22.00. Considerando la posizione dell’aeroporto e dell’hotel dove avevo prenotato la notte, voleva dire arrivare in camera verso le 23.30 almeno. Quindi ho preferito prendere il mio volo come da programma ed arrivare a san francisco all’orario stabilito.

Nessun problema alla consegna dei bagagli, a parte le solite domande di rito e la fotografia all’atto dell’immigrazione, con tanto di scansione delle impronte digitali degli indici.

Una volta ritirato il bagaglio era il momento di trovare un mezzo che mi portasse verso San Francisco. Infatti l’aeroporto si trova a circa 50 miglia dalla città. Dopo avere cercato inutilmente qualche shuttle a buon mercato e avendo lasciato l’eventualità taxi come l’ultima possibile mi sono diretto verso il terminal degli autobus e ho preso il bus che mi dava come destinazione downtown San Francisco. Con 1 dollaro e 25cent sono arrivato nel centro della città. Un poco lontano dal mio hotel. In verità erano solo 3 isolati ma, considerando che San Francisco è una città collinare e che avrei dovuto scollinare almeno 3 volte per arrivare alla strada del mio hotel ho deciso di prendere un taxi, che guarda caso erano prorpio a fianco del capolinea del bus. In circa 10 minuti e 15 dollari di cora eccomi davanti al mio Hotel: Il San Remo Hotel. Questo hotel, costruito nei primi del 1900, ha mantenuto le caratteristiche originarie ed è in pieno stile inizio secolo. Le camere sono tutte prive di bagno. i bagni sono in comune, così come le doccie e i lavandini per lavarsi le mani e la faccia. Le camere sono piccole ma gradevoli. Cè anche a disposizione una suite, che altro non è se non una camera più grande delle altre con anche il lavandino. Comunque dopo essermi incontrato con le amiche che erano lì da due giorni mim sono fatto una bella doccia calda e ristoratrice. Il programma della serata prevedeva una cena fuori al Fisherman’s Wharf e poi a letto presto perchè la gionata era stata molto faticosa, almeno per me. Al molo, che dista solo 5 minuti a piedi ci sono tutti inegozi principali e amolti ristoranti. Noi siamo andati da Bubba Gump Gamberi dove si mangiano gamberi e altri tipi di pesce nei modi più disparati. L’idea è quella di un Hard rock cafè a tema marinaro. Molto simpatico e con dei camerieri assolutamente fuori di testa. Dopo avere cenato siamo letteralmente scappati in hotel, visto che a san Francisco fa un freddo bestia anche in agosto, soprattutto se si alza un poco di vento, e vi assicuro che quella sera di vento ce n’era un sacco.

10 Agosto

La mattina ci svegliamo alle 7 e 30 per andare a prendere la macchina a noleggio. Qui ci sono da fare un paio di considerazioni. io avevo proposto alle ragazze di prenotare la macchina dall’Italia, sia per avere un buon prezzo, sia per non avere sorprese: nessuna macchina disponibile oppure solo una macchina piccola. Loro hanno deciso diversamente. Bene e male. Le tariffe che avevo trovato in internet erano riservate alle prenotazioni Internet e quindi quando vai sul posto per prenotare l’auto ti fanno una tariffa diversa, molto più alta. Ad ogni modo siamo stati fortunati perchè la signorina dell’autonoleggio era simpatica e abbiamo finito con il contrattare un poco sul modello dell’auto e sulla tariffa, sfoderando tutte le nostre carte, non solo in senso metaforico. Comunque alla fine dei conti siamo riusciti a prendere a noleggio una macchina media al prezzo di una economy e soprattutto un’auto che aveva percorso appena 1875 miglia. Un modello 2006, che non era ancora uscito nelle concessionarie: ci siamo fatti il viaggio un casino. L’unico problema è che non era ancora stata pulita dentro perchè la persona che l’aveva presa a noleggio prima l’aveva consegnata sotto i nostri occhi, 5 minuti prima. Comunque non era molto sporca, quindi l’abbiamo presa. con la nostra nuova e fiammante Chevrolet HHR grigia siamo andati all’hotel a prendere i bagagli e a fare colazione in un bar a poche decine di mtri dall’hotel, dove abbiamo mangiato un muffin al cacao e un cappuccino che non era altro che caffè americano lungo con un poco di latte dentro. Sempre meglio che niente.

Ed eccoci in un mercoledì mattina fresco e soleggiato dirigerci verso l’aeroporto di San Francisco, dove ero arrivato il giorno prima, per andare a prendere il mio amico Fabio che sarebbe arrivato alle 10.00 da Washington. Randez-vous in perfetto orario e via verso la nostra vacanza on the road. La tabella di marcia delle ragazze prevedeva una discesa lungo la costa per arrivare fino a Santa Cruz e Monterey. Il paesaggio è molto bello, infatti uscendo da San Francisco siamo saliti nelle colline che ci hanno portato verso il mare. Con una bella giornata di sole è sicuramente un bel giro da fare. Arrivati sulla costa il tempo è ingrigito un poco e abbiamo trovato un poco di nebbia e la temperatura è scesa di qualche grado, intorno ai 13-14. Il paesaggio è diventato molto simile all’irlanda con prati verdi e nebbia alta. Poi dopo avere passato Santa cruz siamo andati verso monterey, un bel Paese ricco di attrazionie e con dei paesaggi mozzafiato. IN particolare abbiamo passato un paio di ore al Cannery Row . Nato il 1850 come villaggio di pescatori era diventato agli inizi del secolo scorso un importante centro per la produzione di pesce in scatola. Nel corso dell seconda guerra mondiale Cannery row era diventata la Capitale del mondo delle sardine ed è stata una fonte di sussistenza molto importante per l’esercito americano durante la guerra. Nel corso degli anni sono nati Ristoranti ed hotel che hanno trasformato Cannery Row in un Enorme centro commerciale. Oggi si è ormai perso il lato industriale per dare spazio a quello turistico con decine di negozi e di musei dedicati alla storia di queste parti. Merita sicuramente un passaggio. In particolare è molto bello fare una foto ai leoni marini che vivono nelle vicinanze. Proseguendo per la costa si passa per Pebble Beach, famoso Golf club, che merita di essere attraversato per godere della splendida vista del mare e dei panorami mozzafiato. Proseguendo epr qualche miglia verso sud si arriva a Carmel-by-the -Sea un centro residenziale che dalla collina arriva fino al mare. Con case molto belle e spiaggie esclusive. Avrebbe meritato una visita più approfondita, ma la tabella di marcia era spietata.

Quindi da Carmel abbiamo proseguito per il sequoia national park. Eravamo consci del fatto che non saremmo potuti arrivare là per la sera perchè mancavano almeno 300 miglia ed era già pomeriggio. Comunque ci siamo incamminati per la 183 verso salinas e poi abbiamo preso la 101 verso sud. Mai visti così tanti campi di lattuga, broccoli e carciofi. Abbiamo scoperto che Salinas è famosa in tutti gli stati uniti per la sua verdura. Comunque seguendo la 101 verso sud abbiamo preso la 198 verso Coalinga. Dalla 101 ci sono state 40 miglia di colline aride e senza un’anima viva, fino alla “ridente” cittadina di Coalinga, dove ci sono un paio di motel e non molta vita. Fra l’altro abbiamo passato la notte al Cambridge Motel, abbastanza caro, ma considerando che è l’unico….

11 Agosto

La mattina dopo rinfrancati dal una buona dormita abbiamo fatto colazione allo Starbucks locale e poi via verso il Sequoia. Verso le 10 e mezza dell’11 agosto siamo entrati nel sequoia national park. Dopo circa 20 miglia di strada di montagna con tanto di tornanti eccoci al visitor’s center. Proprio davanti all’edificio ci sono un paio di sequoie giganti veramente giganti. Anche se la più grande di tutte, il generale Sherman , non è qui, vi assicuro che anche la vista di queste fa un certo effetto, soprattutto perchè intorno a loro non c’è il bosco e quindi fanno un effetto ancora maggiore. Comunque dopo avere passato un paio d’ore nel parco, avere fatto alcune foto e visto da vicino il generale sherman, decidiamo di fare una gita al Moro Rock. In pratica si tratta di scalare questa grossa roccia fino in cima per godere di un paesaggio assolutamente stupendo. Infatto tutto intorno si possono ammirare i monti della sierra nevada e la vallata sottostante. Non è adatto a chi soffre di vertigini, anche perchè non abbondano le ringhiere e le balaustre. Tornando sui nostri passi per proseguire il nostro viaggio ci siamo fermati lungo la strada a pranzare in un ristorante con una veranda che si affaccia direttamente sul torrente. Il ristorante in questione si chiama The Gateway restaurant and lodge . Il ristorante è Molto semplice ma allo stesso tempo accogliente e tranquillo. La caratteristica peculiare di questo ristorante è che si trova proprio sopra al fiume ed è possibile cenare gustandosi sia la vista del torrente, sia della montagna antistante, con la possibilità di avvistare addirittura degli orsi. Purtroppo noi non siamo stati così fortunati, ma abbiamo passato dei momenti molto rilassanti. Da non disprezzare anche la possibilità di passare una notte qui per gustarsi il relax del fiume. Poi di nuovo in macchina verso la death valley. Purtroppo non siamo riusciti ad arrivarci per sera anche perchè la strada era molta. Ci siamo fermati a Ridgecrest, dove per poco non ci arrestano. infatti la strada da cui siamo arrivati svolta a destra ad un semaforo e noi abbiamo proseguito dritto perchè non abbiamo visto le indicazioni e ci siamo andati ad infilare in una base militare: la China Lake Naval Weapons Center. Ci sono csorsi incontro come se fossimo dei terroristi, in realtà eravamo solo a pezzi per la giornata passata in auto. Comunque dopo essere stati schedati dalle autorità militari siamo arrivati al nostro hotel sani e salvi.

12 Agosto

Di buon ora siamo partiti verso la Death Valley dove siamo arrivati nella prima mattinata per goderci un sole stupendo e un bel poco di caldo. Sicuramente meritano una visita le dune di sabbia e il punto più basso degli stati uniti: Badwater Basin. Una passeggiata nel lago salato sicuramente merita di essere fatta anche se non va dimenticato che si possono raggiungere temperatire dell’ordine del 60°C. Tenete sempre a portata di mano una bottiglia d’acqua. Qui nella strada che attraverssa la Death valley ci siamo imbattuti in un gruppo di temereari ciclisti che con tanto di auto appoggio hanno fatto la traversata della death valley. Ci siamo messi a pensare da dove potessero venire questi ciclisti…. erano italiani…. Da qui siamo passati da Zabrinsky Point per una meravigliosa veduta sulla death valley e sulle colline circostanti. Poi via verso Las Vegas. Pausa pranzo in uno dei casinò disseminati lungo la strada. Qui abbiamo provato una specialità americana: all you can eat. Paghi una somma determinata, circa 10 dollari, e mangi quanto ti pare. Cibo di buona qualità e la solita coca cola. A Las Vegas abbiamo pernottato in una mia vecchai conoscenza: l’holiday Inn Mardi Gras. Avevo passato alcune notti in questo Hotel nel 1998 e da allora sono cambiate molte cose: innanzitutto hanno costruito una monorotaia che congiunge alcuni hotel un poco fuori mano rispetto alla “strip”, poi l’hotel si è rifatto il maquillage. Comunque il servizio offerto è stato buono. Da non disprezzare la piscina interna dell’hotel. La giornata è passata con una passeggiata sulla “strip” per goderci lo sfarzo assolutamente meraviglioso offerto dagli hotel principali come Parigi, il “venetian” con tanto di gondolieri che cantano in veneziano, e poi il Bellagio con le sue fontane ed il Ceasar Palace con la sua meravigliosa galleria, in fondo alla quale c’è uno dei più begli acquari che io abbia mai visto. Una menzione particolare merita la reception del Mirage dove potete ammirare uno stupendo acquario che occupa tutta la parete: Assolutamente da vedere.

13 Agosto

Ci siamo incamminati per il Grand Canyon. Sfacchinata terribile considerando che ci sono circa 280 miglia, che a 50 miglia all’ora di media, vogliono dire circa 5 ore e mezza di viaggio. Contando infatti sia il traffico per uscire da Las Vegas sia quello che si incontra in strada, non si può sperare di fare di più. Infatti anche con tutta la buona volontà siamo arrivati al Grand Canyon verso le 18 sotto un temporale molto forte con vento e pioggia. Abbiamo fatto appena in tempo a fare qualche foto e a filmare il tramonto. Sicuramente uno degli spettacoli più emozionanti al mondo: il canyon cambia colore infinite volte mano a mano che il sole scende dietro l’orizzonte, con colori stupendi, tanto ce sembra prendere quasi fuoco. Fatto questo ci siamo lasciati tentare dalla cucina locale e siamo andati a cenare alla steak house del Grand Canyon Village. Cibo molto buono anche se non proprio a buon mercato, ma tutto sommato il giudizio è più che posotivo. Una volta usciti dalla Steak house sono cominciati i problemi per la notte. Infatti era venerdì notte e non c’era neanche un buco per dormire, a parte una suite in un hotel a 179$. Siamo quindi ritornati verso Las Vegas alla ricerca disperata di un posto dove dormire. Lo abbiamo trovato verso le 2 di notte in un paesino perduto sulla route 66: Seligman. Abbiamo dormito al Deluxe INN, un motel molto economico ma tutto sommato abbastanza pulito.

14 Agosto

La mattina abbiamo fatto uno stop al locale negozio di souvenir gestito da due anziani signori molto simpatici ed abbiamo anche firmato il loro guestbook. Colazione nel ristorante locale e via verso Las Vegas di nuovo. Piccola sosta meritata alla diga di Lake Mead, che segna anche il confine fra Nevada ed Arizona, con foto di rito. Una volta a Las Vegas siamo andati a dormire a Luxor, l’hotel egiziano. Un’esperienza molto bella e sicuramente particolare, così come particolare è la forma dell’hotel: a piramide. Senza considerare che l’interno della piramide è vuoto. Le camere si trovano lungo le pareti inclinate o meglio le faccie della piramide. Per arrivare al piano corretto non ci sono gli elevators ma gli inclinators: che strana sensazione. Cena al buffett dell’hotel con relativo all you can eat, di buona qualità. Purtroppo era la sera della domenica e per loro è praticamente una serata morta, perchè la maggior parte della gente è già tornata a casa e quindi tutti i locali all’una di notte erano già chiusi: peccato. Anche i negozi nei centri commerciali chiudono alle 18 anzichè alle 21.

15 Agosto

In mattinata dopo avere fatto un poco di shopping al Fashion Show Mall , una struttura futuristica che ospite svariati negozi su più piani oltre ad alcuni ristoranti, ci dirigiamo verso San Diego dove contiamo di arrivare il giorno seguente. Durante il viaggio avevamo intenzione di fare una sosta a Calico , la città fantasma. Una vecchia città di minatori che è stata mantenuta nelle condizioni in cui era alla fine dell’800 e che oggi è diventata una simpatica meta per passare qualche ora in relax assaporando un poco di vecchio west, con tanto di pistoleri e duelli all’ultimo sangue. Purtroppo per noi la città era chiusa proprio in quei giorni perchè stavano girando un film, o almeno questo è quello che mi hanno detto. Quindi scornati da questa delusione ci siamo incamminati verso San Diego. Abbiamo passato la notte in uno dei mille paesi che compongono la città di Los Angeles, lungo la statale 15.

16 Agosto

Dopo esserci alzati di buon’ora siamo andati a fare colazione in uno dei ristoranti locali specializzati in colazioni all’americana, dove ci siamo sparati una colazione ipercalorica a base di pancake e sciroppo d’acero. Ne avrei avuto abbastanza fino a cena. Ed eccoci verso ora di pranzo arrivare a San Diego, con il suo porto e la sua magnifica baia. Avevamo deciso di andare a dormire alla Pensione Hotel, a little Italy. La guida ce la consigliava e devo dire che non siamo rimasti delusi. Per 75 dollari a camera per notte abbiamo dormito bene e ci siamo riposati a dovere. Devo segnalare proprio dall’altra perte della strada un caffè pasticceria ce si chiama Zucchero, dove ho bevuto il migliore cappuccino in assoluto della mia vacanza. Fatto come si deve e con tanta schiuma sopra. Quella sera abbiamo deciso di andae a visitare tijuana, La cittadina subito al di là del confine messicano. Come ogni bravo turista abbiamo preso il trolley, che altro non è se non il tram locale, e siamo arrivati al capolinea al confine messicano. Poi una volta usciti dalla dogana si può proseguire a piedi per attraversare il ponte pedonale fino alla Avenida Revolucion e di lì attrraverso le strade del centro della cittadina. In alternativa si può prendere un taxi che per pochi dollari vi porta nel centro della città. L’unica avvertenza che la nostra guida non ci ha dato è quella di non andarci di notte, o alla sera. Sembra di essere in uno dei quartieri più malfamati della peggiore città messicana. Noi purtroppo, da bravi turisti ritardatari siamo arrivati con il buio e non abbiamo fatto il ponte pedonale perchè era tutto al buio, abbiamo fatto 100 metri e non di più per le strade che brulicavano di gente poco raccomandabile, visto che tutti i turisti o erano già tornati a casa o erano dentro i locali a bere. Quindi per non mettere a rischio la nostra vita più del necessario, abbiamo deciso di riprendere il taxi e tornare a San Diego il più in fretta possibile. Sicuramente Tijuana è molto accogliente durante il giorno ma è altrettanto pericolosa alla sera, soprattutto se si è dei turisti. Comunque tutto è andato bene e abbiamo ripreso il nostro trolley che ci ha riportati verso la città.

17 Agosto

Il giorno seguente era la giornata deidicata allo zoo. Come si può andare a San Diego senza passare una giornata allo Zoo? Per me era già la seconda volta ma vi assicuro che lo spettacolo è assolutamente da non perdere perchè si possono vedere tutti gli animali del mondo, anche quelli più rari. Sicuramente è una giornata spesa bene, almeno per me. Merita una menzione speciale il Balboa park, un enorme parco dove sono concentrati un numero enorme di musei e di attrazioni culturali e scientifiche.

18 Agosto

In questa bella giornata di sole ci siamo dedicati alla spiaggia. Infatti siamo andati alla località chiamata la Jolla, a nord di San Diego. La Jolla è un quartiere, che in realtà è diventato una piccola città, pieno di case lussuose e di una spiaggia molto lunga e frequentata da giovani e da famiglie. Inoltre ci sono anche dei simpatici campi estivi organizzati dai Baywatch, dove viene insegnato ai bambini, ma anche ai ragazzi, la vita di spiaggia, e sicuramente alcuni di loro diventernno dei guardia spiaggia a tutti gli effetti. Fa molta impressione vedere decine di bambini vestiti di rosso con la loro uniforme da “bagnino” che vanno a fare surf e a correre lungo la spiaggia. Comunque La Jolla è anche una meta per fare shopping o per una cena romantica in riva al mare. E’ ormai arrivata l’ora di tornare a casa per il mio amico Fabio che deve andare a prendere l’aereo. Lo accompagniamo tutti insieme all’aeroporto e ne approfittiamo anche per mangiare qualche cosa. L’aeroporto di San Diego si trovalungo la baia nella parte nord, e cosa molto particolare obbliga gli aerei che atterrano ad un passagio radente sulle case a est. Molto impressionante da vedere. Comunque il decollo avviene sempre sul mare.

19 Agosto

Eccoci così rimasti in tre, io e le due amiche di Fabio, ed è giunta l’ora di andare verso Los Angeles, anche se la nostra prima meta non è la città degli angeli, ma un piccolo paese più a nord che si chiama Solvang. Ma andiamo per gradi. Il viaggio verso nord è come al solito all’insegna del traffico, una volta che si entra nella città e prosegue per circa 60 chilometri. Una volta passata Los Angeles ci manteniamo sulla costa per passare prima per Malibù, poi per Summerland e infine Santa Barbara. Quest’ultima meriterebbe una visita più approfondita ma ci dobbiamo limitare ad un mordi e fuggi. Abbiamo visitato il molo di Santa Barbara con i suoi ristoranti e i negozi di souvenir. Una bella passeggiata lungo il viale principale è quello che ci vuole per rilassarsi dopo alcune ore passate in auto. Alla fonda proprio di fronte a Santa Barbara in questi giorni c’è la nuova Portaerei, appena varata, la Ronald Reagan e non ci possiamo fare scappare la’occasione per alcune foto molto suggestive. Da seganalare per gli amanti di skateboard, la presenza lungo il viale principale, proprio a ridosso della strada che porta al molo, di un’area dedicata allo skate. Infatti se èvero che è vietato ancdare sullo skate in giro per la città, è altrettanto vero che hanno attrezzato queste zone proprio per consentire la pratica di questo sport in assoluta sicurezza e senza correre il rischio di danneggiare cose e persone. Proseguiamo poi il nostor viaggio verso Solvang dove arriviammo verso sera, Troviamo Alloggio al Vagabond Inn, un buon Motel proprio all’entrata del paese. Decidiamo di andare a cena in una Steak House che biiamo visto lungo la strada a Buellton: AJ Spurs saloon and dining . Siamo rimasti molto colpiti dai piatti che ci hanno prtato e soprattutto dalle loro specialità: tanta carne alla griglia di ottima qualità.

20 Agosto

Vi chiederete che cosa ci siamo andati a fare a Solvang? Mah, se non altro è una cosa peculiare il fatto di trovare una cittadina costruita da Danesi ad inizio del ‘900, 1911 per la precisione, con costruzioni in puro stile danese, un negozio che vende articoli natalizi 12 mesi all’anno e tante bandiere della Danimarca in California, la patria del surf e del sole. Senz’altro una cosa diversa da vedere. Dopo avere fatto il nostro tour di Solvang eccoci diretti verso Los Angeles, meta finale delle due amiche, dove contiamo di restare per 3 giorni. Prima di andare in hotel, facciamo una puntatine a Venice Beach, visto che oggi è sabato è c’è il mercatino. In effetti a Venice c’è un mare di gente e il mercatino si rivela essere una fila ininterrotta di bancarelle dove acquistare tutto quello che vi può venire in mente, dalle magliette ai profumi, all’incenso. Quello che da noi si trova nelle varie fiere di paese: solo moltiplicato per svariate volte. Dopo avere pranzato acon untrancio di pizza a Venice decidiamo di dirigerci verso il nostro hotel a Downtown Los Angeles. Non avendo bene idea di dove sitrovi il nostro hotel, prendiamo le strade normali e in circa due ore e mezza arriviamo a downtown da Venice Beach. Siamo nella zona della città dedicata agli uffici e al sabato non c’è molta gente in giro. Comunque il nostro hotel è il Mayfair Hotel, ex Best Western. Un bell’hotel con il parcheggio custodito su più piani, in vero stile americano. Non particolarmente costoso e abbastanza accogliente. E’ un buon compromesso per quanto riguarda eventuali gite sia a Santa Monica, sia a Beverly Hill e dintorni, visto che è molto vicino alla 110. Dopo una bella doccia ristoratrice decidiamo di andare a Santa Monica per vedere la terza avenue, che, chiusa al traffico, è un vero e prorpio centro commerciale all’aperto. Troviamo parcheggio al Santa Monica Place, che apre il parcheggio alla sera per una modica cifra. Dopo avere fatto una gita per la avenue decidiamo di cenare in un locale fra i tanti che affollano la strada e optiamo per il ristorante argentino il Gaucho grill. Buona carne e spesa moderata.

21 Agosto

Giornata dedicata allo shopping in giro per centri commerciali a partire dal Beverly Center, sulla Beverly Boulevard in angolo con la Cienega, che vi offre tre piani di negozi di livello medio-alto e al piano terra, oltre ad un sushi-bar anche l’Hard-Rock cafe, per passare a Rodeo Drive, guardare e non toccare, fino al Century City Center, veramente enorme e con una food-court assolutamente insuperabile per varietà e qualità, sulla Santa Monica Boulevard. Il pranzo lo abbiamo fatto appunto al Century City vista l’abbondanza di ristoranti, dal messicano al cinese fino ai soliti hamburger. La sera siamo tornati alla Santa Monica Promenade a fare un altro poco di shopping e questa volta ci siamo lanciati dentro Johnny Rocket, una catena di fast-food simpatica e allegra, con la solita dose di camerieri fuori di testa e musica anni ’60.

22 Agosto

Oggi è l’ultimo giorno delle ragazze e ci siamo dedicati in mattinata ad Hollywood con la passeggiata delle stelle, il teatro Cinese e vari incontri con personaggi che vogliono farsi fotografare con voi, da Darth Vader a Spiderman a Gandalf, solo per citarne alcuni. Immancabile foto alla scritta Hollywood sulla collina e poi, nel pomeriggio qualche ora di sole in spiaggia di fianco al molo di Santa Monica, dove fra l’altro stanno per aprire un nuovo ristorante della catena di Bubba Gump. In serata cena al ristorante Giapponese Moonsoon cafe sempre sulla terza avenue a Santa Monica. Il ristorante è molto belle e raffinato e ho visto molti clienti orientali, cosa che mi fa ben pensare riguardo la qualità del locale. Una cosa che non ho detto è che la terza avenue a Santa Monica oltre ad essere pedonale, almeno di sera, ospita unnumero imprecisato di artisti da strada, che fanno spettacoli fino a sera tardi e meritano di essere visti.

23 Agosto

Le ragazze partono per l’Italia subito dopo colazione. Le porto in aeroporto e poi prendo la strada per San Diego, dove partiròil 25. Ma intanto ho ancora tutto il 23 per gustarmi la macchina e le strade di San Diego. Arrivato in mattinata vado a depositare la valigia all’Hotel Pensione, dove avevo alloggiato in precedenza e poi vado a fare l’ultimo giro in macchina verso la Jolla e Mission beach. Alla sera mi concedo uno spuntino sulla Garnet Avenue da Zen Five, un sishi bar molto rinomato che mi ha lasciato piacevolmente soddisfatto. Tornando verso la amacchina che avevo lasciato vicino al Crystal pier ho incontrato parecchi localli animati e pieni di giovani. Non troppo giovani, visto che all’ingresso c’èera uno stretto servizio di vigilanza che non consentiva l’accesso ai minori di anni 21, per via degli alcolici. Un’ultima menzione per il Crystal Pier. In questo molo ci sono alcuni cottage, costruiti sul molo stesso dove si può pernottare e dove da una certa ora non è più consentito passare, appunto epr mantenere la privacy degli ospiti. La vicinanza del mare a livello di qualche metro. Non male. Torno all’hotel e vado a letto presto, visto che domani è l’ultimo giorno ed ho un sacco di cose da fare.

24 Agosto

Dopo il cappuccino mattutino da Zucchero e 10 minuti passati a sedere su una sedia all’angolo della strada, vado a consegnare la macchina al noleggio. Purtroppo il noleggio è all’altezza dell’aeroporto e per tornare nelle vicinanze dell’hotel mi devo fare circa mezz’ora di strada a piedi. Ne approfitto però per dare uno sguardo al port e alle navi che sono attraccate. A questo punto devo ancora fare un paio di cose: cercare alcuni regali e andare a visitare la Midway. Per i regali il discorso è facile: trolley fino al centro commerciale Fashion Valley Mall e almeno un paio d’ore perse. Però ho trovato quello che cercavo. Poi di ritorno a San Diego subito verso il porto ove mi aspetta la Portaerei Midway, ormai trasformata in un museo galleggiante. Tour guidato con un militare in pensione che spiegava in un inglese assolutamente indecifrabile tutte le caratteristiche della nave. Dopo essere stato buttato fuori perchè ormai era ora di chiudere sono tornato in albergo e mi sono preparato per la cena. In realtà ho solo attraversato la strada per andare in un pub inglese. Sì ok andare in un pub inglese a little Italy a San Diego suona un poco male, ma vi assicuro che gli hamburger erano ottimi, così come la Guinness alla spina. E poi dovevo solo attraversare la strada per andare a letto.

25 Agosto

E’ arrivata l’ora del rientro. Come da copione vado a prendere l’autobus che mi porta in aeroporto e mi imbarco per il primo volo verso Chicago. Poi da lì per Bruxelles e infine Bologna. Tutto è andato bene. Sono arrivato in orario e non mi hanno perso il bagaglio. Che cosa voglio di più. Tornarci anche quest’anno e divertirmi ancora di più.

 

 

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